Cronaca di una corsa
“ Corri per aver successo nel mondo esteriore, diventa per fare progresso nel mondo interiore”
Sri Chinmoy
Ogni passo avanti è vita: questa la frase scritta su una delle tante magliette indossate dai partecipanti alla corsa di domenica 12 settembre dedicata a al Comitato internazionale Terry Fox che raccoglie fondi per la ricerca sul cancro”. Saremmo stati più di 1000 a correre sotto la pioggia i 5 km dedicati al ricordo di Terry, coraggioso ragazzo canadese morto a 23 anni per un cancro. Poche le persone che si sono lasciate fermare dalla pioggia: c’erano bambini, giovani, meno giovani.. Tantissimi volti sorridenti e gioiosi.. pronti a correre per la solidarietà e la speranza.
Che emozione ritrovarsi a insieme a tante persone con questo spirito di unità e di gioia che ti trascina e ti sprona a dare del tuo meglio fino alla fine.
Non senti la competizione con gli altri ma solo l’ispirazione a trascenderti, a superare il dolore e guardare davanti a te al bambino di 7 anni che corre deciso verso la meta. Lui è un piccolo campione, ha iniziato la sua corsa e nessuno lo fermerà, proprio come ha fatto Terry Fox .
Tery Fox , a 18 anni subisce l’amputazione di una gamba a causa di un tumore osseo. Decide di reagire a questa malattia con un gesto di grande impatto per sensibilizzare l’opinione pubblica. Inizia ad attraversare di corsa il Canada per raccogliere fondi per la ricerca sul cancro finchè la malattia non lo ferma. Dopo 143 giorni di corsa, facendo una maratona al giorno, per un totale di 5,375 km, muore a 22 anni, lasciando un segno indelebile “ La corsa della speranza”.
Il suo eroico gesto ha permesso, ed ancora oggi permette alla ricerca di fare notevoli passi avanti, ed ispira migliaia e migliaia di persone a coltivare la corsa, interiore ed esteriore, per ritrovare lo spirito della solidarietà e non perdere mai la speranza perché al traguardo tutti possono arrivare.
A me a ricordato che correre è un dono speciale che va coltivato con amore, determinazione, coraggio ed entusiasmo. E quando fisicamente sto male, e non posso correre non mi fermo, continuo il mio allenamento coltivando con più intensità la mia “Corsa interiore”. Come? attraverso la preghiera, la meditazione, il raccoglimento, i libri spirituali e tanti altri piccoli gesti con cui cerco di migliorare me stessa, trascendere i miei limiti e ritrovare il corridore che c’è in me.
E, infine, correre insieme agli altri è un privilegio, perché senti di essere parte di un’unica grande famiglia dove ognuno incoraggia ed ispira l’altro, “ancora uno sforzo e siamo arrivati”.
“ Run and became,
became and run “
Anna( MI )