...24 ore su strada con la nazionale di Monika Moling (nella foto)


A luglio una telefonata molto sorprendente: un signore voleva parlare con me, ignoto chi fosse e ignoto anche il motivo della sua chiamata. Mi aveva cercato per molto tempo senza riuscire a trovarmi. Chi mai poteva essere interessato a me in tale modo? Poi finalmente ha nominato la corsa di 24 ore a Basilea dicendo che conosceva il mio risultato piuttosto buono e che mi avrebbe mandato del materiale via e-mail per certificare la sua identità e per concretizzare un suo invito. Ed ecco subito la posta promessa:

IUTA Italian Ultramarathon and Trail Association

Carissima Monika MOLING Seguito conversazione telefonica odierna, ti allego un po' di materiale, così da apprendere che in Italia dal 1999 è attiva l'associazione IUTA, creata - tra i principali scopi - per coordinare e promuovere l'ultramaratona e il trail in Italia.

Ti comunico la concreta possibilità di una tua convocazione nella squadra nazionale Fidal per il Campionato del Mondo (e in contemporanea anche Campionato d'Europa) delle 24 ore di corsa su strada, in programma nei giorni 11/12 ottobre 2003 a Uden (Olanda).

... Franco Ranciaffi presidente IUTA

E’ stata una vera sorpresa. Una convocazione in nazionale non era nemmeno un mio sogno talmente era lontana da me anche solo l’idea. Mi sono sentita emozionatissima e felicissima: io un’azzurra!! Per due o tre giorni il sorriso è stato stampato in piena estensione sul mio volto e non cessava più tale era la mia gioia.

Poi i primi passi tecnici da fare. Franco mi chiedeva nella sua e-mail:

Importante: per fare parte della squadra nazionale ufficiale, è indispensabile che ogni atleta sia tesserato con una società sportiva affiliata FIDAL (Federazione italiana di atletica leggera).

Non facendo parte di nessun club sportivo ho subito pensato che mi sarebbe piaciuto molto partecipare al campionato come membro del SRI CHINMOY MARATHON TEAM, l’organizzazione che mi ha ispirato a correre e con la quale ho fatto tutte le gare della mia “carriera” fino al momento della convocazione. Vista l’occasione particolare e soprattutto grazie al loro enorme entusiasmo sportivo, i miei amici di Milano si sono subito impegnati per istituire legalmente la suddetta associazione anche in Italia. Già dopo poche settimane il presidente stesso del SRI CHINMOY MARATHON TEAM ITALIA mi ha consegnato la mia nuova tessera di affiliazione alla FIDAL. In questo punto vorrei ringraziare di tutto cuore i miei amici per il loro incredibile lavoro e anche congratularmi con loro per il fine raggiunto così prontamente. Grazie anche per la fiducia che mi date e grazie perché mi spronate a credere nelle mie mete.

Messe le carte in regola ormai mancava solo un allenamento adeguato... Ho avuto la fortuna di poter partecipare a tre corse del SCMT organizzate nei tre mesi della mia preparazione: 72 km a Torino, 47 miglia e maratona a New York. Dico “fortuna” perché per me gli eventi del SCMT sono sempre molto ispirativi: l’atmosfera è rilassata, ci si sente fra amici anche se non tutti si conoscono bene, c’è sempre un incoraggiamento caloroso ed entusiasta da parte degli spettatori ed aiutanti, ognuno corre per trascendere i propri risultati precedenti ed i propri limiti.

Come in molte altre occasioni anche qui il tempo è volato.

Gli ultimi giorni prima della partenza ho avuto tante sorprese piacevoli. E’ stata una vera festa, come Natale, quando ho ricevuto la sacca della nazionale, azzurra con la scritta ITALIA, all’interno tantissimi capi d’abbigliamento azzurri con la stessa scritta dappertutto: magliette, pantaloncini, tute e giacche. Che emozione enorme tirare fuori un capo dopo l’altro, sembrava non finissero più. E poi a provare tutto per entrare nel feeling della squadra azzurra...

Ho sentito tantissimo l’affettuosa partecipazione all’evento da parte dei miei amici: sapevo di non vivere questo momento importante da sola ma accompagnata dall’emozione, dal supporto e dagli auguri dei miei amici. Tutte le volte che al telefono ho raccontato gli ultimi particolari prima del viaggio in Olanda mi sono sentita felicissima di poter condividere con persone care le grandi emozioni del momento. Le ragazze del mio gruppo musicale hanno deciso addirittura di correre in solidarietà con me 24 ore simultaneamente a staffetta. Invece i Milanesi sono venuti in stazione dei treni per salutarmi ( e hanno portato pure un regalo ) purtroppo però hanno scambiato l’orario serale e mattutino. Una mia amica di Torino, Sara, ha deciso di accompagnarmi facendo il viaggio insieme a me in pullman con la squadra italiana e questo è stato veramente bello per me.

Ci siamo trovati alla stazione dei treni di Milano giovedì sera, 9 ottobre. E’ stato un incontro simpatico, fra persone con una meta in comune, semplice, con spirito sportivo e allegro. La squadra era composta da 6 uomini con due eventuali sostituti e 4 donne fra le quali la campionessa italiana delle 24 ore su strada Maria Nardin di Trento. Quasi tutti erano accompagnati da mogli o mariti quindi eravamo circa in 20. Appena saliti sul pullman, Franco ha distribuito a tutti gli atleti un libretto della IUTA. E’ stato molto ispirativo leggere la prima pagina che era intitolata “ONORE D’ITALIA” e fra l’altro diceva:

” Caro atleta Azzurro Insieme agli altri compagni di squadra rappresenti l’ITALIA... ...La partecipazione a questo duplice Campionato, vestendo in forma ufficiale i colori della Squadra Nazionale Italiana, prima di ogni altra cosa fa onore a te stesso, quindi fa onore all’Italia, la nazione che rappresenti...

...Rappresentare la propria Nazione significa anche mostrare un maggiore spirito di solidarietà, di amicizia e di conforto con i propri compagni di squadra, oltre al consueto rispetto verso ogni avversario. Amor Patrio, con dignità e lealtà, sentimenti da vivere con la completa serenità verso se stessi e verso gli altri.”

E in fondo alla pagina: ” Pensiero di Sri Chinmoy: Esiste solo una strada perfetta e questa strada è davanti a te, sempre davanti a te.”

Abbiamo viaggiato tutta la notte e siamo arrivati in Olanda, a Uden, venerdì mattina. Ci rimaneva tutta la giornata per ambientarci, riposare e prepararci, perché la corsa iniziava sabato alle 14. La sera ho incontrato Asprihanal, un mio amico finlandese anche lui membro del SCMT. Sapevo che era stato invitato a fare parte del team finlandese ma non sapevo se avrebbe partecipato. Lui corre le distanze più lunghe del mondo, 1300 miglia e anche 3100 miglia, sempre con ottimi risultati, anzi quasi sempre è lui il vincitore. E’ incredibile quello che fa, ma seguendo la filosofia dell’auto-trascendenza e del vivere nel cuore di fiducia e non nella mente dubbiosa come dice l’organizzatore Sri Chinmoy, riesce a compiere l’impossibile. Sono stata veramente felice di incontrarlo e di presentarlo ad alcuni atleti italiani che avevano sentito parlare di lui.

Venerdì sera c’è stata la cerimonia ufficiale di saluto agli atleti. Abbiamo fatto una bellissima sfilata nello stadio De Keien, ogni squadra con la propria divisa nazionale e preceduti dalla propria bandiera. C’era una scintilla dell’atmosfera olimpica, la bellezza di un gioco mondiale che fa incontrare tante nazioni diverse nell’ambito dello sport dove ognuno cerca di dare il proprio meglio e vince chi ha sviluppato maggiori capacità individuali e di squadra, ma per il gioco è comunque importante la partecipazione di tutti. A questa cerimonia ho incontrato Tarit della Scozia e sua figlia, anche loro membri del SCMT e quindi ho visto la nostra famiglia crescere sempre di più. Abbiamo dormito tutti insieme in una palestra dove gli organizzatori avevano predisposto delle stanzette usando dei divisori così si vedeva gente proveniente da tutte le parti del mondo, giapponesi, russi, americani ecc raggrupparsi nei propri alloggi segnalati con le rispettive bandiere.

L’indomani il tempo è volato. Abbiamo fatto un’abbondante colazione insieme fra racconti e scherzi e così ci siamo conosciuti meglio fra gli atleti italiani. Abbiamo stabilito un buon spirito di squadra per fare poi un caloroso tifo fra di noi durante la gara. Poi c’è stato giusto il tempo di fare gli ultimi massaggi con l’olio, preparare la borsa con le cose da portare in pista e già ci siamo avviati verso la partenza.

Il percorso era di 2,5 km e faceva il giro intorno ad un piccolo bosco e poi passava nel punto d’assistenza dove c’erano le tende delle squadre con i tavoli del rifornimento privato, il team manager, l’allenatore e gli accompagnatori. Poi si entrava nello stadio per fare un lato dei 400 m della pista nel quale si passava sotto il traguardo ed il cip legato alla scarpa dava i dati sul nome dell’atleta ed i giri da lui terminati.

Andando verso lo stadio per la partenza ho incontrato le mie amiche olandesi che erano venute per assistere all’evento e per aiutarmi. Anche loro fanno parte del SCMT e quindi fra di noi abbiamo creato l’atmosfera delle nostre corse piene di ispirazione reciproca e supporto per corpo, mente e spirito. Le mie amiche avevano portato tantissime buone cose, dalle banane alle patatine, dall’uvetta alla pasta, dai succhi alle tisane ed il caffè. Non mancava niente di quello che il palato può desiderare ed il fisico avere bisogno durante il suo impegno. A me personalmente piace molto questo lato della gara, mi sento sempre coccolata dai miei amici e trattata come un piccolo eroe che compie un’impresa particolare. Forse il ruolo del corridore è quello più semplice in questo insieme: basta solo correre, mentre gli organizzatori e gli accompagnatori hanno tanti dettagli da curare... Sento che tutte le volte nasce un gioco di unità che volge verso un traguardo comune.

Prima dell’inizio abbiamo fatto le foto di gruppo in divisa azzurra nel prato dietro allo stadio e dopo gli auguri e le ultime raccomandazioni ci siamo avviati verso lo stadio per il via tanto atteso. Eravamo 193 corridori alla partenza, provenienti da tutti gli angoli del globo e vestiti con i colori rappresentanti la propria nazione. Abbiamo fatto insieme un giro in pista nello stadio prima di iniziare e poi, alle 14, fra urli, applausi e tanta emozione abbiamo sentito lo sparo del via. Ho provato un’intensa gratitudine per potere partecipare a questo evento mondiale in rappresentanza dell’Italia e del SCMT. Le prime 3 ore abbiamo corso insieme come squadra italiana femminile tirandoci a vicenda. Abbiamo avuto modo di ispirarci ed incoraggiarci l’una l’altra, stimolandoci con racconti ispirativi. Poi abbiamo sentito che era arrivato il momenti di trovare il proprio ritmo individuale e piano piano ci siamo separate. A me purtroppo sono venuti i crampi allo stomaco e quindi ho ritenuto opportuno concentrarmi un po’ e cercare di rimediare per non perdere energia. Ho preso il walkman per ascoltare la musica rilassante e serena di Sri Chinmoy che oltre ad essere un atleta è anche un bravissimo compositore e scrittore. Sentivo il bisogno di ricondurre la mia attenzione su me stessa, interiormente, per essere più consapevole e in contatto con il flusso interiore di energia e armonia. Io pratico meditazione da più di 6 anni e per me la corsa è l’espressione dinamica della pace che si trova nell’interiorizzazione della meditazione. Quando corro mi piace sentirmi uno con il flusso interiore, cerco di sentire il mio cuore e non tanto la mia mente che non riesce a capire la grandezza e l’intensità delle lunghe distanze. Nelle mie ultime esperienze ho notato che se rimango concentrata sulla velocità ed il dinamismo della corsa non mi identifico con i problemi che possono sorgere a livello fisico o i dubbi di riuscire a farcela della mente. Finché sono felice ed ispirata, mi sento bene e riesco a correre bene, quindi il mio intento principale è quello di non perdere la gioia. Quando ho avvertito i crampi allo stomaco, ho subito pensato di dovere intervenire e la musica per me è stata un’ottima medicina. Inoltre anche la mia helper personale, la mia amica olandese, Maaike, è subito stata pronta ad aiutarmi. Mi ha dato la camomilla e poi ho iniziato a bere solo acqua calda. Maaike è stata veramente molto cara e molto attenta a ogni mio bisogno e desiderio. E’un enorme aiuto la presenza di amici che fanno il tifo e ti danno sempre nuovo entusiasmo. Precisamente questo è quello che Sara ha fatto per tutti i partecipanti. Fin dall’inizio si è messa vicino al percorso per dare supporto morale a tutti i corridori, senza differenza di provenienza e nazionalità. Con i suoi applausi instancabili ha accompagnato tutti noi attraverso le 24 ore. Non si è mai fermata ed il sorriso non è mai scomparso dal suo volto. Anche chi all’inizio si è meravigliato di questo tifo d’incoraggiamento incondizionato poi con il tempo, quando la stanchezza ormai si faceva sentire, ha apprezzato tantissimo la carica nuova che riceveva da Sara. Infatti alla fine della corsa ho visto corridori felici ringraziarla in tutte le lingue immaginabili e anche se le parole per noi non erano comprensibili, il sorriso e la stretta di mano parlavano chiaramente: tutti volevano ringraziare per il caloroso tifo ricevuto.

La notte era molto lunga. Ormai a ottobre la sera cala presto e l’alba si fa aspettare a lungo. In queste circostanze si vivono tutti i minuti molto intensamente. Siamo stati fortunati però perché durante la notte il cielo nuvoloso si è aperto e ci ha mostrato le sue stella e la luna. Quando si inizia a essere stanchi ci si aggrappa a ogni cosa che può dare gioia e si è sensibili a tutto. Ci ho messo un bel po’ per riprendermi dai miei crampi, ma nel frattempo ho comunque cercato di correre bene. Questa volta, in occasione del campionato mondiale, in rappresentanza dell’Italia e del SCMT, mi ero ripromessa di correre sempre, tutte le 24 ore. Qualche volta incrociavo gli altri azzurri e subito c’era uno scambio di incoraggiamento. Invece solo a 7 o 8 ore dalla fine ho ritrovato Lorena che nel frattempo aveva fatto un giro più di me. Abbiamo deciso di proseguire insieme, perché in due si ha più forza e verso la fine l’energia cala e i problemi sorti nella gara frenano il ritmo. Correndo insieme ci siamo spronate a vicenda. L’allenatore ha iniziato a dire che se continuavamo di quel passo potevamo raggiungere i 190 km e quindi ci siamo date da fare. Per me è stato un duro lavoro fino alla fine anche perché poi ho avuto infiammazioni al collo dei piedi e ormai gli antinfiammatori erano finiti. Il fisoterapeuta della squadra scozzese mi ha dato una benda per il piede sinistro che era ridotto peggio. Abbiamo sempre tenuto una buona velocità ed era abbastanza faticoso, ma io pensavo che ormai mancavano solo poche ore e volevo viverle intensamente, perché quando poi sono passate retrospettivamente uno dice che avrebbe potuto dare di più invece io volevo dare il mio meglio nel momento presente per essere veramente soddisfatta alla fine e sapere di avere vissuto intensamente.

Abbiamo corso gli ultimi 40 minuti nello stadio perché così era possibile misurare esattamente il percorso fatto da ognuno. C’è stata grande suspance alla guida della gara. Il giapponese in testa è crollato una mezz’ora prima della fine e quindi Paul Beckers del Belgio ha tirato fuori tutta l’energia che gli era rimasta e correndo molto velocemente è riuscito a vincere con ben 270 km. La squadra azzurra ha raggiunto dei risultati pienamente soddisfacenti con la migliore nuova prestazione italiana di Sergio Orsi e il 4. posto nella classifica delle squadre maschili. Lorena ed io abbiamo superato i 190 km migliorando di oltre 25 km il nostro risultato precedente. Io mi sento veramente contenta del risultato raggiunto ( 2. italiana, 18. europea, 24. mondiale e prima nella categoria F SENIOR essendo la più giovane partecipante) con i miei 192,029 m, ma oltre al risultato sono molto felice e grata per questa esperienza particolare che ho potuto fare in nazionale.