Il 12 aprile ero a New York con i miei "colleghi" dello Sri Chinmoy Marathon Team.

La 12 ore di marcia del 12/13 aprile non è una gara ufficiale ma è riservata a noi ed è dedicata alla celebrazione dell'anniversario dell'arrivo di Sri Chinmoy negli Stati Uniti, da dove ha dato inizio a tutte le sue attività connesse alla spiritualità, che includono la corsa e lo stesso Sri Chinmoy Marathon Team.
Dunque per me l'esperienza di questa marcia è stata molto speciale, d'altra parte dodici ore di marcia devono esserlo per forza… perché sebbene facili rispetto a 12 ore di corsa, sono sempre una sforzo di concentrazione fisica e mentale non usuale.
Senza allenamento di marcia, ho iniziato a camminare comodamente e senza sforzarmi. Però l'energia del gruppo (ad occhio posso dire che eravamo 150 marciatori e 50 aiutanti) si è lentamente rivelata una solida spinta ed ho gradualmente aumentato la mia velocità.
Questa marcia si svolge attorno ad una scuola, su asfalto e cemento, si costeggia un parco con un bel laghetto, ci sono tratti in salita e discesa, il giro è di circa 2 chilometri.
La mia personale prestazione è stata per me soddisfacente, ho percorso circa 56 chilometri.
Self-Transcendence (auto-trascendenza, trascendere i propri limiti) è una delle parole d'ordine dello Sri Chinmoy Marathon Team, essendo questo concetto tipico dello sport e della corsa, ma anche fondamentale per la meditazione. Sia nello sport che nella meditazione corriamo veloci in avanti per mezzo della nostra concentrazione e raggiungiamo nuovi traguardi con favolosi ed eccitanti sprint finali!
Nel caso di questa mia esperienza di marcia, quest'auto trascendenza l'ho vissuta ancora una volta, ho infatti aumentato pian piano la mia velocità ed ho accelerato al massimo negli ultimi 3 giri (avevo il tempo appena sufficiente per completarne 3, appunto se fossi andato al massimo);
ho migliorato la mia distanza dell'anno scorso;
ed ho verificato di aver migliorato la mia capacità di concentrazione, soffrendo di meno e riuscendo a vivere più gioia, la gioia di un'esperienza intensa e in cui ho dato il massimo.

Stefano L.
Roma.